Science on board – Quattro chiacchiere con un geofisico (Italiano)
Ciao a tutti. Oggi vi presento uno degli Italiani a bordo della JOIDES Resolution. Si tratta di Jacopo Boaga, un geofisico dell’Universita’ di Padova. Vediamo cosa ci racconta.
Q: Ciao Jacopo, quale e’ il tuo background che ti ha consentito di lavorare sulla JOIDES?
J: Sono laureato in geologia e poi ho fatto un Dottorato di Ricerca in geofisica. Mi posso quindi definire un geofisico: mi occupo di prospezioni geofisiche con metodi sismici, elettrici ed elettromagnetici. In pratica si tratta di “esplorare” il sottosuolo con metodi non invasivi da superficie “sollecitandolo” a rispondere in funzione delle proprie caratteristiche fisiche.
Q: In cosa consiste il tuo lavoro qui sulla nave?
J: Sulla nave mi occupo di misurare le proprieta’ fisiche sulle carote estratte. Oltre a questo sono incaricato di analizzare i date “downhole”, ovvero delle misure fatte direttamente nel pozzo una volta completato.
(Jacopo with another geophysicist from France, Anne Briais)
Q: perche’ le vostre analisi geofisiche sono importanti?
J: perche’ ci permettono di dare un nome ai materiali estratti, non solo nel senso qualitativo della descrizione litologica, ma con una definizione quantitativa delle loro proprieta’ fisiche. Queste proprieta’ ci permettono poi di correlare le informazioni del pozzo con le informazioni litologiche o con le sezioni sismiche (che sono la base preliminare sulla quale si decide dove effettuare le perforazioni)
Q: Uno degli strumenti che mi ha colpito a bordo e’ quello che misura le “natural gamma radiation”. A cosa serve questo dato?
J: misuriamo le radiazioni gamma naturale delle carote per dedurre il contenuto di alcuni minerali. In particolare Uranio, Torio e Potassio sono le principali fonti di raggi gamma, per cui le formazioni che sono piu’ ricche in questi elementi presentano alti valori di emissione.